Firenze vuole i turisti danarosi, non quelli del mordi e fuggi e per profilarli meglio compra i dati da Vodafone e Tim. Non è una novità che attraverso i telefonini le aziende recuperano informazioni sugli utenti, i loro spostamenti, le scelte in fatto di divertimento, gite, luoghi visitati e la velocità dei mezzi che li trasportano. Per questo motivo Palazzo Vecchio ha acquistato da Tim e Vodafone l’intero pacco dati di tutte le utenze che tra maggio e ottobre 2016 sono passate da Firenze. L’obiettivo? Trovare un rimedio contro l’assedio permanente dei turisti “da pullman”, che non porta ricchezza e, al contrario, acchiappare i visitatori ad alta capacità di spesa allungandone la permanenza in città, da 2 notti e mezzo a 3. Magari, riporta La Nazione, anche diversificando i flussi, destagionalizzando e sfruttando il turismo congressuale. Come? Convincendo gli addetti a i lavori a organizzare fiere, meeting e congressi nei periodi morti dell’anno.
“Il numero chiuso per le città d’arte non serve, non funziona: servono politiche serie che consentano di investire e puntare sulla qualità”, spiega il sindaco Dario Nardella.
I tecnici degli uffici del turismo di Palazzo Vecchio hanno portato quindi i dati al laboratorio di ingegneria dell’Università di Firenze, già sviluppatore dell’app Km 4 city, che effettua profilazioni sui movimenti degli utenti nel rispetto della legge sulla privacy. Tra un mese si saprà quali sono i percorsi preferiti dai turisti, le piazze più affollate e addirittura il numero delle presenze di un determinato momento in uno specifico luogo. Con questi dati, l’ufficio comunale di statistica realizzerà un report dettagliato per consgnarlo poi all’ufficio turismo, che a sua volta si occuperà di sfruttare i dati per sviluppare una politica dei flussi più efficace per le casse fiorentine.