Nonostante la disponibilità dei fondi Ue destinati al trasporto pubblico per il periodo 2007-2013, la Pubblica amministrazione italiana a oggi ha speso solo 4 euro per ogni 10 ottenuti. Quasi 7 miliardi di risorse ferme, quindi, e i numeri, pubblicati sul portale del Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica, restituiscono la situazione di 802 progetti, per una spesa potenziale di oltre 11 miliardi di euro, che alla prova dei fatti sono riusciti a generare pagamenti per appena 4,5 miliardi. Se ai 5 miliardi di finaziamento europeo si sommano poi i finanziamenti statali si arriva a investimenti per 11,2 miliardi di euro. Peccato che il 60% delle risorse debba ancora essere utilizzato. 28 di queste opere sono state attivate prima del 2007, un centinaio tra il 2007 e il 2008, oltre 200 tra il 2009 e il 2011 e 185 tra il 2012 e il 2013. In circa trecento casi poi non è nemmeno disponibile la data di partenza dell’intervento. E si tratta per la maggior parte dei casi di interventi di taglio medio grande, con finanziamenti che superano i 100mila euro. Un esempio è il completamento della linea 1 della metropolitana di Napoli: finanziato per 1,37 miliardi di euro, vanta pagamenti per appena 555 milioni. La fine dei lavori, iniziati a gennaio 2000, era prevista a marzo del 2014. Un altro caso, quello dei lavori per i collegamenti ferroviari di Palermo con l’aeroporto di Punta Raisi: partiti a febbraio del 2008 prevedevano uno stanziamento pari a 1,1 miliardi di euro. Al momento sono stati spesi appena 258 milioni. Va peggio per il collegamento ferroviario Piscinola-Capodichino, a Napoli, per il quale non si è riuscito a spendere nulla, nonostante 177 milioni di stanziamenti. Idem per la chiusura dell’anello ferroviario di Palermo (152 milioni) e la Tangenziale di Avellino (83 milioni totali).