Nove giorni dedicati al cibo nella città che ha dato i natali al più celebre gastronomo di tutti i tempi. Ecco il biglietto da visita della Festa Artusiana, in scena a Forlimpopoli dal 20 al 28 giugno. E il gastronomo è quel Pellegrino Artusi che scrisse nel suo manuale: “Amo il bello e il buono ovunque si trovino e mi ripugna di vedere straziata, come suol dirsi, la grazi di Dio. Amen”. Di certo non si può tradire il suo pensiero, così la cittadina celebra il bello e il buono con incontri, degustazioni, concerti, cucine del mondo, riflessioni sulla gastronomia,sempre all’insegna della tradizione e della qualità. La formula della festa, giunta alla sua XIX edizione, piace e molto: basti pensare che mobilita circa 10mila persone a serata e trasforma Forlimpopoli nel baricentro della cucina nazionale. Gli appuntamenti fra laboratori e degustazioni sono oltre 150, 60 i punti di ristorazione allestiti appositamente per la kermesse, nove le mostre allestite. Fulcro della manifestazione è affiancare il cibo inteso come piacere del palato alla riflessione culturale e sociale della tavola: un format quanto mai attuale nell’anno di Expo. Come di consueto, oltre ai percorsi gastronomici tra le strade del centro, la “maratona” artusiana avrà il suo cuore pulsante a Casa Artusi, primo centro di cultura gastronomica dedicato alla cucina domestica italiana. Ai visitatori saranno proposti percorsi di conoscenza e degustazione, insieme ai protagonisti dell’enogastronomia nazionale e internazionale. Ancora, l’intero tessuto cittadino si anima di feste, concerti, spettacoli ed eventi adatti anche ai più piccoli.