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Frabosa, riconversione shock: da località sciistica a paradiso del sessoERT

L'idea di Alberto Liprandi, albergatore di Frabosa Soprana (CN): "A Roma non vogliono i quartieri a luci rosse? Bene. Proponiamo noi un paese a luci rosse: Frabosa"

Tante tasse, pochi turisti. Un anno dopo l’altro, la musica non cambia. Come fa a sopravvivere un albergatore in queste condizioni? Non un albergatore qualsiasi, ma in particolare chi si trova in una località turistica minore, per intenderci una di quelle “sbocciate” sulle Alpi negli anni 60, in pieno boom, e poi progressivamente ridimensionate, causa nevicate sempre più modeste e affermarsi di nuovi stili di consumo, di vita, di vacanza. Alberto Liprandi di Frabosa Soprana, paese con 800 abitanti a poco meno di 1.000 metri di altezza della provincia di Cuneo, si è posto la domanda e si è dato una risposta ad hoc. Anzi, ad hot. “A Roma non vogliono i quartieri a luci rosse? Bene. Proponiamo noi un paese a luci rosse: Frabosa“. Già, perché si sa che il mestiere più antico del mondo e in generale il mercato del sesso non conosce crisi. Proprio quello che ci vorrebbe per i Liprandi, che con l’Edelweiss sono alla quarta generazione di albergatori.

Non si tratta di cancellare quel poco che già c’è, sci e turismo estivo, ma bensì di integrarlo con il turismo delle lucciole. Dove girano soldi, gira benessere, gira ricchezza“.

“L’idea  del business delle lucciole – si legge su un quotidiano on line della provincia di Cuneo – mi è venuta leggendo di un collega, proprietario di un hotel a Parma, ‘Costretto per le troppe Tasse a regalare l’hotel allo Stato’. Io il mio lo metto fin d’ora a disposizione delle lucciole”. Attenzione, però: “Cercasi comunque imprenditori seri, no perditempo”.