Dopo anni di tagli, i 200 milioni previsti dalla legge di stabilità per la cultura ci saranno. Lo assicura il ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini. E di riflesso aiuteranno anche il turismo. Perché un investimento in cultura “è un grande contributo alla crescita economica del Paese”, aggiunge il minstro al Sole 24 Ore, e trasformare la cultura in un servizio pubblico potrebbe evitare situazioni come quelle create dopo lo sciopero del Colosseo. Un diritto, quello di scioperare, “che può essere esercitato, ma in un altro modo compatibile con il diritto dei turisti in fila che arrivano da tutto il mondo”. Diritti dei lavoratori sì, ma anche dei turisti, dunque. E per quanto rigurda la polemica sulle nomine alle direzioni dei musei, il ministro è categorico: “è stata una polemica assurda. Il direttore della National Gallery, e parliamo dell’Inghilterra, è un italiano, pochi giorni fa è stato nominato direttore del British Museum un tedesco, nessuno ha gridato vergogna non abbiamo dato i posti agli inglesi”. L’importante è che il patrimonio artistico e culturale del nostro Paese venga gestito come merita, e venga reso disponibile ai turisti italiani e i milioni di stranieri che ogni anno scelgono di viaggiare in Italia per poterlo visitare.