Il turismo? Una grande opportunità, ma solo se sostenibile. Ne è convinto Dario Franceschini, ministro dei Beni culturali, anticipando all’Ansa il tema del prossimo appuntamento degli Stati generali del turismo sostenibile, che si terranno a Pietrarsa (Napoli), nel museo storico delle Ferrovie, dall’1 al 3 ottobre.
“Dobbiamo moltiplicare l’offerta e avere come obiettivo un turismo di qualità e sostenibile – continua Franceschini – che mescola le eccellenze artistiche con quelle del paesaggio, enogastronomiche, della moda. Punto a un target alto, che non significa di nicchia. Per questo bisogna valorizzare i borghi abbandonati, le ferrovie storiche, ripristinare i cammini come la via Appia, creare percorsi ciclabili e motoristici”. Ma soprattutto superare il paradosso che vede il 25% dei luoghi d’arte italiani nelle regioni meridionali e l’83% dei flussi turistici concentrati al centro-nord. In pratica solo il 17% dei visitatori stranieri “scende” più giù della capitale. Nel decreto legge sull’Art bonus (il Dl 83/2014), però, già esistono le norme per invertire la tendenza e far crescere il turismo sostenibile. Per esempio, insieme al ministero dei Trasporti, “su Pompei abbiamo immaginato un nuovo collegamento sia con l’alta velocità che portuale con le grandi navi”, spiega Franceschini. Inoltre, per favorire la creazione di percorsi pedonali, ciclabili, equestri, mototuristici, fluviali e ferroviari, è previsto l’utilizzo degli immobili pubblici abbandonati, come ex stazioni ferroviarie, fortificazioni, fari, case cantoniere trasformare in ostelli, officine, punti di accoglienza, ristoranti di qualità.
Il turismo sostenibile non è solo sano e politically correct, ma è un mercato dai numeri significativi. Un esempio? Il cicloturismo, secondo dati del parlamento europeo, ha un giro d’affari pari a più di 50 miliardi di euro l’anno. È il caso di cominciare ad approfittarne.