Obiettivo: rilanciare l’economia accogliendo 100 milioni di turisti. Ecco la priorità della Francia, come ha detto il ministro degli Esteri, Laurent Fabius, presentando le conclusioni di cinque mesi di lavoro delle Assise del Turismo: “Il nostro prossimo obiettivo deve essere 100 milioni di turisti stranieri in Francia. Prima destinazione mondiale con 83 milioni di visitatori stranieri, la Francia è però solo al terzo posto per i guadagni, dietro a Usa e Spagna. Fondamentale per dare nuova spinta a crescita e occupazione, il turismo vale il 7,3% del Pil transalpino e ha rappresentato nel 2012 due milioni di posti di lavoro. Nel 2030, sono previsti nel mondo circa 2 miliardi di turisti contro il miliardo di oggi. Per la Francia, attirare anche solo il 5% di loro significherebbe creare 500.000 posti di lavoro. Fabius ha quindi annunciato diverse misure e ha anticipato un ‘Piano Turismo 2020’. La manovra più contestata è l’estensione dell’apertura domenicale dei negozi nelle zone più turistiche di Parigi. “Il turista che trova le porte chiuse la domenica o alle 19 non aspetta la settimana seguente”, ha detto il ministro, suscitando l’ira dei sindacati. Ma la Francia intende anche migliorare le infrastrutture e l’accoglienza in aeroporti e stazioni. A Parigi, si prevede il lancio di un “forfait taxi” per il tragitto tra la capitale e l’aeroporto di Roissy Charles-de-Gaulle, ma anche di una corsia preferenziale su quella stessa tratta per bus e taxi. Nel piano, rientra anche il progetto dello ‘Charles de Gaulle Express’, il nuovo treno che collegherà lo scalo aeroportuale con il centro di Parigi. Mentre la Gare du Nord, in cui giungono, tra l’altro, i treni da Londra, Amsterdam, Bruxelles e Colonia, verrà completamente rinnovata. Tra le altre priorità, alleggerire la politica dei visti, investire sul web – con l’ampliamento della rete wi-fi e delle applicazioni smartphone dedicate ai turisti – e migliorare il senso dell’ospitalità.