Aigab, l’Associazione Italiana Gestori Affitti Brevi, è stata in audizione al Senato, per le Politiche dell’Unione europea, e ha chiesto il riconoscimento della figura del property manager.
Così il presidente Marco Celani: “Da emendare il regolamento europeo che tra i soggetti operanti nel settore non contempla la figura chiave del property manager o operatore professionale che promuove online le unità immobiliari per conto dei proprietari ed è il miglior alleato delle istituzioni, della città e della sua amministrazione anche nella raccolta dati, fondamentale per poter misurare il fenomeno, che è complesso, e valutare gli impatti sulle comunità locali”.
Secondo i dati forniti da Aigab, rispetto all’asset delle seconde case degli italiani non utilizzate, circa 6,3 milioni, quelle immesse nel circuito del vacation rental sono 600mila. Di queste 200mila sono gestite da aziende. Complessivamente, gli operatori professionali sono tra i 20 e i 30mila, con un indotto nel mondo del lavoro tra 120 e le 150mila persone.
Il vacation rental vale circa 10miliardi di euro, di cui quasi 7 intermediati dalle OTA con 550mila alloggi online; un raddoppio dimensionale guidato dall’aumento degli immobili online può incrementare il Pil senza investimenti pubblici, solo grazie a interventi normativi.