I Trump hotel sono a rischio terrorismo? Se la sorveglianza della residenza del neo presidente Usa Donald Trump a Midtown Manhattan costerà alla città di New York 1 milione di dollari al giorno le autorità si chiedono cosa fare con tutti gli alberghi a marchio Trump in giro per il mondo. Qualsiasi struttura in cui campeggi la parola Trump, riporta il Washington Post, ora è considerata un potenziale obiettivo per i terroristi internazionali. E se proteggere la Trump Tower è relativamente semplice, fare altrettanto con tutti i resort a marchio Trump nel mondo si annuncia un’impresa pressoché impossibile.
È la preoccupazione espressa da Fred Burton, ex vicecapo dell’antiterrorismo del Servizio di sicurezza diplomatica del dipartimento di Stato americano. “Se mi chiedessero di scrivere una valutazione del rischio, gli hotel sarebbero assolutamente in cima alla lista – sottolinea Burton -. Per molti versi gli hotel sono le ambasciate del futuro: sono il bersaglio facile perfetto”.
Una stanza di hotel può facilmente diventare una base operativa. “Il cliente ha l’opportunità di esaminare il suo obiettivo su internet, entrarci, affittare una camera, girare per la struttura e condurre un’approfondita attività di sorveglianza prima dell’operazione, limitandosi a prendere una camera per un paio di notti”, spiega Burton.
È improbabile però che gli Stati Uniti impieghino risorse specificatamente per la protezione delle proprietà internazionali che hanno il marchio Trump. Ma a questo punto sorge un’altra domanda: qual è il confine tra l’utilizzo di risorse governative per la protezione di Trump e quello per la protezione del marchio Trump?