Lo abbiamo detto e ridetto, il turismo straniero, e quello asiatico in particolare (leggi: Turisti cinesi pazzi per lo shopping made in Italy o Lo shopping italiano ringrazia il Turismo) sono puro ossigeno per lo shopping in Italia e del Made in Italy in particolare. Anche se gli acquisti degli stranieri sono in calo, soprattutto a causa del crollo dello shopping da parte dei russi. A sottolinearlo sono i dati di Global Blue, azienda specializzata in servizi per lo shopping dei turisti stranieri, che sottolinea il meno 16% degli acquisti da parte dei viaggiatori russi in regime di tax free, controbilanciati, anche se non appieno, dagli acquisti dei cinesi, a più 13% anno su anno. Proprio il delta tra questi due dati dà il calo totale del movimento in Italia lo scorso anno, ovvero un meno 3%.
Ma, ritornando ai cinesi, i big spender al mondo secondo China Union Pay (Leggi: Le spese miliardarie dei clienti di China Union Pay) , questi si sono dimostrati anche i più spendaccioni nel nostro paese, arrivando a contare per il 25% del mercato con uno scontrino medio di 895 euro, superando appunto i russi (24% del mercato) e gli Americani (6%).
I turisti dello shopping scelgono l’Italia soprattutto per acquistare abbigliamento e pelletteria (76% del totale tax free, con uno scontrino medio di 694 euro), mentre è la gioielleria a far registrare lo scontrino medio più elevato, di poco superiore a 2.370 euro, nonostante il comparto rappresenti il 13% delle vendite del settore. A livello geografico, il primato, tra le grandi città, spetta a Milano (34%) seguita da Roma (19%), Firenze (9%) e da Venezia (6%).