Subito dopo Airbnb, all’incontro inaugurale della SMW di Roma ha parlato Gian Luca Ranno, country manager di Gnammo, che ha subito reso omaggio alla più famosa start up californiana: “lo spunto per la nostra idea l’abbiamo avuta proprio da AirBnB. Solo che al posto delle lenzuola abbiamo messo la tavola, il più antico social media del mondo”. Gnammo è anche l’unica realtà tutta italiana nel ricco panorama dei relatori del panel che, forse per la prima volta in Italia, Business International, la società organizzatrice della SMW di Roma, è riuscito a riunire attorno allo stesso tavolo. “Andiamo online nel giugno 2010 grazie a un’idea mia e degli altri due miei soci – afferma Ranno . E’ una start up al 100% nata in Italia, paese dove si trova un terreno fertile per le idee ma, meno, per la loro crescita”. Crescita che si sta sviluppando molto bene in Italia, grazie anche a nuove linee di business, anche se Ranno non nasconde l’intenzione di sbarcare presto all’estero: “certamente vorremmo uscire dai confini nazionali anche se sappiamo che è difficile se non si hanno le spalle larghe – spiega Ranno -. Siamo nati per far organizzare ai nostri soci, gli gnammer, incontri culinari in case private o in location dove organizzare eventi. Poi abbiamo messo queste specie di Focus group a diposizione di agenzie media e aziende di distribuzione. E ora siamo sempre più appetibili per coloro che vogliono avere un canale distributivo diretto e diverso quale Gnammo”. Anche in Gnammo, come in tutti i social media che si rispettino, l’aspetto della reputazione, del trust, è essenziale “la reputazione dei nostri ‘chef’ ma anche dei nostri ospiti è importante, per far sì che si riescano a organizzare incontri senza il minimo problema” chiosa Ranno.