La Commissione Europea è pronta ad aprire una procedura di infrazione contro Google per abuso di posizione dominante. Lo riporta il Wall Street Journal che cita come prova evidente dell’imminente contestazione la richiesta di pubblicare dichiarazioni riservate fatta dalla Commissione stessa ad aziende che in passato avevano denunciato i presunti abusi della società di Mountain View.
Dal canto suo la portavoce della Commissione Europea Lucia Caudet non smentisce, dichiarando all’Ansa che l’indagine è in corso e che per questo non rilasceranno ulteriori commenti.
I possibili abusi
L’indagine è iniziata nel 2010 con l’accusa principale di garantire posizioni privilegiate ai propri contenuti rispetto a quelli dei diretti concorrenti. Questo riguarda soprattutto i servizi specialistici, come quelli destinati al settore travel in cui Google Maps, Google Flights e Google Hotel finder hanno sempre una posizione di rilievo rispetto a servizi analoghi forniti da concorrenti di Google.
Chi può è costretto quindi a investire in pubblicità per apparire ai primi posti nelle ricerche. Un’operazione che mette Google in una posizione comunque vincente: se non guadagna dai propri servizi, guadagna dalla pubblicità pagata dai competitor.
L’altro monopolio che viene contestato a Google è quello relativo ad Android: il più diffuso sistema operativo per smartphone ha molti altri servizi di Google pre-installati sul telefono. Una situazione che ricorda molto da vicino quella di Microsoft che fu multata nel 2004 dall’allora Commissario Europeo alla concorrenza Mario Monti per fornire il proprio sistema operativo Windows con il browser Internet Explorer pre-installato.
E poichè tra i principali accusatori di Google c’è proprio Microsoft verrebbe facile leggerci dietro anche il nome di Expedia.
Cosa rischia Google
Se non si dovesse giungere a un accordo tra le parti Google rischierebbe una multa fino al 10% del suo fatturato che nel 2014 è stato di 66 miliardi di dollari.