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Grande Progetto Pompei, firmato il pianoERT

Pompei

Finalmente ci sono delle certezze per la tutela di uno dei siti archeologici più importanti del mondo. Il Commissario europeo per la politica regionale, Johannes Hahn, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alla Coesione Territoriale, Graziano Delrio, e il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, hanno sottoscritto il “Piano di azione” per l’attuazione del Grande Progetto Pompei. Il Piano stabilisce il calendario di realizzazione del Grande Progetto Pompei e mira ad assicurare il rispetto dei tempi e la scadenza finale (fissata già nel nel 2012) per la completa realizzazione delle opere di restauro e riqualificazione del sito archeologico al 31 dicembre 2015. Ad oggi il piano è stato realizzato e concluso per l’ 1,5% dei programmi e dei 105 milioni di euro disponibili.

Occorre dunque agire concretamente per non perdere i fondi europei previsti. Il Piano di Attuazione contiene le informazioni di base sullo stato di avanzamento degli interventi di ciascuno dei cinque piani esecutivi e gli obiettivi di avanzamento; le azioni da adottare e l’accelerazione dei tempi di realizzazione dei singoli interventi; l’individuazione delle specifiche responsabilità dell’attivazione e dell’attuazione di tali azioni. Inoltre, l’attuazione del Piano sarà monitorata ogni quattro mesi (dicembre 2014, aprile, agosto, dicembre 2015) per individuare tempestivamente le eventuali criticità. Con la firma di oggi del Piano di azione, la Commissione europea – Direzione generale politica regionale e urbana, la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo hanno voluto quindi assumere l’impegno per il rispetto dei tempi al massimo livello istituzionale. “Ogni crollo per me è una sconfitta enorme”, aveva dichiarato Hahn tre mesi fa, durante l’ultima delle sue visite di controllo prima di quella di ieri. “Quello che è stato promesso, stanziare i fondi Ue, è stato fatto. Ma il resto è in cattivo stato”. Per fortuna non Hahn non ha abbassato la guardia, e Franceschini neppure. Ma bisogna darsi da fare.