Dal Sudafrica al Botswana, in elicottero. Non è l’estensione di un bel safari, per cambiare panorama. Non è un viaggio per umani, comodamente seduti, ma per rinoceronti: anestetizzati, legati, bendati e trasportati in gabbia da zone in cui il bracconaggio è incontrastato a zone in cui l’assurda caccia ai loro corni (peraltro totalmente privi di qualsiasi proprietà, nonostante le credenze diffuse in Cina) è meno attiva.
Secondo il National Geographic, grazie al progetto dei coniugi Joubert è in corso il più grande aerotrasporto di questi mammiferi in pericolo di estenzione. Dereck e Beverly, entrambi ambientalisti, hanno infatti in programma di trasportare 25 rinoceronti nel 2015 e ben 65 nel 2016. Il costo dell’operazione è elevato, visto che per far volare un solo esemplare occorrono ben 45.000 dollari, oltre alle spese necessarie per la cattura: dopo aver anestetizzato l’animale lo si trasporta in elicottero in un punto di raccolta, dove trascorre diverse settimane di quarantena, per evitare il propagarsi di malattie e parassiti.
Il Botswana è un Paese abbastanza sicuro per i rinoceronti, innanzitutto perché ha una popolazione di solo 2 milioni, contro i 53 del Sudafrica. E proprio in Sudafrica, dove vive l’80% dei rinoceronti africani, la collusione tra governo e bracconieri è molto alta.