Prosegue la battaglia a suon di comunicati tra eDreams e Ryanair: l’arena scelta è quella de La Stampa alla quale il Ceo di eDreams Dana Dunne ha rilasciato un’intervista due giorni fa presentando i dati dell’esercizio 2015/2016: 10,7 milioni di prenotazioni, ricavi di 463,3 milioni di euro e utile netto superiore ai 20 milioni con crescita a due cifre rispetto all’esercizio precedente.
E commentando questi dati ha lanciato la stoccata a Ryanair con la quale ci sono cause pendenti, come raccontavamo l’anno scorso qui: “Ryanair ha scelto la via della lite invece di quella del dialogo nei nostri confronti e nei confronti di Google. Vent’anni anni fa Ryanair poteva avere un modello innovativo ma ora i clienti vogliono vedere tutta l’offerta sul mercato, decidere il momento in cui partire, il prezzo da spendere. Per questo chi cerca su Google “volo Ryanair” trova tra le risposte anche gli annunci pubblicitari che portano a eDreams. Qualche compagnia può non essere contenta che i clienti vedano tutta l’offerta e decidano poi di volare con un concorrente. Mi dispiace ma questo è ciò che abbiamo deciso di fare per i nostri clienti: dare loro più trasparenza”
Ryanair ha replicato ieri, sempre sul quotidiano torinese, mettendo in guardia i consumatori italiani dall’essere tratti in inganno da eDreams che, secondo la compagnia irlandese, pubblicizza prezzi più alti rispetto a quelli presenti sul proprio sito web e per questo ingannerebbe i consumatori facendo pagare loro costi nascosti.
Da qui la replica di Kenny Jacobs di Ryanair: “Stiamo mettendo in guardia i consumatori italiani perché evitino le pratiche ingannevoli di eDreams, che si traducono in clienti che pagano molto di piú, con false tariffe, costi ed oneri nascosti, e con problemi di viaggio inutili, e continueremo a perseguire siti screenscraper quali eDreams per evitare che i consumatori europei vengano ingannati da pubblicità false e fuorvianti. Sfido il CEO di eDreams, Dana Dunne ad un dibattito pubblico su questo tema a Roma o Milano in modo che possiamo lasciare che sia il pubblico a decidere per se stesso”.