Dovrebbe contare di più sul digitale il mercato degli affitti temporanei e case vacanza, con siti multilingua, e-commerce ma anche con la capacità di rispondere puntualmente alle richieste di una clientela internazionale che quasi mai è a sua agio con la lingua di Dante. Lo spiega Halldis, leader europeo nella gestione di abitazioni per affitti temporanei, che proprio pensando alla sua “anima digitale” ha supportato la prima edizione dell’Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo.
Dall’indagine del Politecnico di Milano emerge che, mentre per i trasporti l’online è uno strumento di prenotazione consolidato, il transato digitale delle strutture ricettive rappresenta una quota minore con un tasso di crescita molto più contenuto: +4% sul 2013 contro il +10% dei trasporti. Il canale principale di prenotazione resta quello diretto, legato alla struttura (44%) o alla catena (20%), mentre gli intermediari, online o fisici, coprono il restante 36%. Il mercato degli affitti temporanei in Italia dal canto suo è estremamente frammentato e composto da operatori talmente piccoli che spesso non sono dotati di un sistema di e-commerce sul proprio sito. In generale poi l’utente preferisce prenotare direttamente sul sito di un’agenzia di viaggi digitale, che conosce già e di cui si fida.
I dati, inoltre, parlano di una scarsa capacità delle strutture ricettive di attrarre online gli stranieri: solo il 38% è rappresentato dall’incoming, con una crescita del 1% rispetto all’anno passato. Per gli affitti temporanei, questo dato è ancora più vero e legato a più livelli al fattore linguistico. Spesso il gestore non è in grado di rispondere puntualmente alle richieste. Ed avendo l’Italia un mercato mondiale che accoglie turisti dalla Russia, dalla Germania, dalla Francia, dal Giappone e dal Medio Oriente, l’inglese è oggi requisito necessario, ma non sufficiente.
“Pur essendo nel mercato degli affitti temporanei, abbiamo raggiunto una struttura e una dimensione tali da esserci riconosciuti nei risultati emersi dall’Osservatorio. Abbiamo una presenza diretta online tramite siti proprietari multilingue dotati di sistemi di e-commerce. La gran parte delle prenotazioni arriva da questi canali e non da siti terzi. Detto questo, da anni adottiamo una logica distributiva multicanale online e offline, fatta anche da intermediari tradizionali poiché una larga fetta di mercato si rivolge ancora a loro”, dice il fondatore di Halldis Pietro Martani.