Proprio nel giorno in cui il Tar del Lazio ha sospeso il volo in Quinta Libertà di Emirates tra Milano Malpensa e New York, il ceo di Etihad Airways, James Hogan, oltrepassa la soglia di Palazzo Chigi per incontrare il premier italiano Matteo Renzi con una serie di richieste per, finalmente, impegnarsi nel salvataggio e, si spera, nel rilancio di Alitalia. L’accordo sarebbe veramente vicino, secondo quanto affermato dallo stesso palazzo Chigi.
All’incontro, a cui era presente anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, Hogan ha portato le sue richieste per concludere la trattativa: a partire dalla ristrutturazione del debito per almeno 400 milioni, per proseguire con il via a un collegamento ad alta velocità ferroviaria con Fiumicino per finire con la liberalizzazione degli slot di Linate e un nuovo taglio di personale e di stipendi. Due punti quest’ultimi osteggiati dai sindacati e da una buona parte della Politica. A partire dagli esponenti politici del Nod, che vedrebbero in pericolo lo scalo di Malpensa.
Ma Etihad, per investire 250-300 milioni in Alitalia vuole mani libere e, soprattutto, creare un network di collegamenti con le sue partecipate europee quali Etihad Regional, la ex-Darwin, e Air Berlin. Magari sfruttando gli slot lasciati liberi dalla riduzione dei voli sulla Milano-Roma. Ma quali voli andrebbero a feederare questi collegament? Non sarebbe meglio feederare quelli a lingo raggio da Malpensa? La partita è aperta. Speriamo solo che non saranno nuovamente i cittadini a pagare per questo, ennesimo, salvataggio. Di una azienda privata.