Iraq e Siria si confermano i Paesi più pericolosi in cui vivere, ma nelle posizioni seguenti ci sono dei cambiamenti, a causa delle new entry nelle prime cinque della Striscia di Gaza e della Nigeria, che scalzano l’Afghanistan e il Libano. La classifica è frutto di uno studio dell’Action on Armed Violence, AOAV, istituto di ricerca britannica specializzato nello studio di strategie per la riduzione della violenza armata, e si basa principalmente sul numero di vittime civili (dato che tiene conto insieme di morti e feriti) registrati nel 2014. Il numero complessivo di vittime civili supera i 32 mila con un incremento del 5% rispetto al 2013. Ma cresce ben di più il numero delle vittimi di bombardamenti aerei, che l’anno scorso ha sfiorato i 6 mila, un numero triplicato rispetto al 2013 e in gran parte riconducibile agli scontri in Siria e nella Striscia di Gaza.