Iata lancia l’allarme ritardi per i voli estivi in Europa. “La prossima estate avremo un aumento dei voli in ritardo in Europa”, spiega l’associazione mondiale del trasporto aereo. Un trend in crescita negli ultimi tre anni. “E quest’estate ci sarà un nuovo aumento”, spiega Rafael Schvartzman, responsabile regionale Iata per l’Europa, con il Sud Europa e il Mediterraneo le aree più colpite dai ritardi perché mete privilgiate dei viaggi di vacanza. Ma l’aumento dei ritardi non è attribuibile esclusivamente agli scioperi dei controllori di volo, che secondo Iata avranno solo una piccola incidenza sui ritardi previsti nei cieli. La ‘vera’ colpa è delle carenze delle infrastrutture: in Europa, a fronte di un continuo aumento del numero dei voli e dei passeggeri, la capacità delle infrastrutture rimane la stessa. La soluzione? Secondo Schvartzman è la realizzazione del cielo unico europeo, un tema sul tavolo da molti anni.
Come riferisce Il Sole 24 Ore, secondo uno studio fatto per Iata dall’istituto di Amsterdam Seo economic research se non si realizza il cielo unico europeo nel 2035 l’Europa rischia di perdere 245 miliardi di euro di Pil ogni anno. E non fare una riforma urgente per la modernizzazione dello spazio aereo europeo e della gestione del traffico, secondo Iata, significherebbe anche “perdere un milione di posti di lavoro in più in tutta Europa”. Per l’Italia le stime dello studio dicono che se non si farà il cielo unico europeo la perdita potenziale nel 2035 potrebbe essere di 27 miliardi di Pil e di 100 mila posti di lavoro.