Il caso Uber arriva alla Corte di Giustizia Ue. Un giudice spagnolo ha chiesto alla Corte di esprimersi su alcune questioni alla base della ‘guerra’ in atto tra il servizio di taxi privato e molti Stati Ue, come ad esempio se si tratti di un mero servizio di trasporto oppure di un fornitore di servizi digitali. La differenza determinerà il futuro di una delle app più amate, visto che se la Corte Ue dovesse stabilire che si tratta di un fornitore di servizi, cadrebbe la concorrenza con i tassisti.
Alla Corte è stato espresso un parere su diversi punti, come riporta l’Ansa: se Uber è una mera attività di trasporto oppure un fornitore di servizi digitali; se, come service provider, ricade sotto le direttive e-commerce e la direttiva servizi (in tal caso avrebbe una maggiore libertà di azione che oggi gli viene negata in quei Paesi dove il servizio è stato chiuso, Italia compresa). La Corte ora ascolterà anche i pareri nazionali, quindi la sentenza non è attesa prima dell’autunno 2016.