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Il Fai chiede un piano per regolare il turismo a VeneziaERT

Venezia.

La richiesta del Presidente del FAI Andrea Carandini al Ministro Dario Franceschini di un piano per regolare il turismo a Venezia giunge accorata. E la presentazione della mostra fotografica Gianni Berengo Gardin. Venezia e le Grandi Navi, sulle immense navi che violano laguna e città, è stata l’occasione per ribadire che è necessario “aprire una fase nuova per Venezia, basata finalmente non su chiacchiere, pensieri fissi e studi parziali, ma su una ricerca il più possibile condivisa riguardante il miracoloso, complicato e fragile sistema naturale, sociale e culturale della città lagunare”.
Il FAI si rivolge dunque al ministro Dario Franceschini e al sottosegretario Ilaria Borletti Buitoni perché si facciano portatori al Governo dell’avvio di un “processo conoscitivo per delineare le linee guida di un turismo finalmente consapevole”. Il turismo in sé è un bene, aggiunge Carandini, “se non è barbarica invasione, ma flusso umano globale governato nella quantità e nella qualità”.
Ma come limitare, diversificare e migliorare la qualità culturale del turismo a Venezia? Sarebbe utile partire da un caso virtuoso come Bologna, che secondo Carandini è una “città grande e bellissima, vivacissima nel suo civismo, piena di giovani studenti che la rinnovano e la rallegrano, visitata, ma non oberata dal turismo”.
Se non si sceglierà la strada richiesta dal FAI, conclude Carandini, “Venezia e la sua laguna somiglieranno sempre più a una passiva palude, frastornata da mille voci e interessi troppo unilaterali e particolari a cui va messo fine”.