Un provvedimento del ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli ha decretato lo scioglimento del cda delle Ferrovie dello Stato. Salta quindi la poltrona dell’amministratore delegato Renato Mazzoncini insieme ai 6 membri del consiglio. Il cda, nominato nel 2015 dal governo Renzi, era stato rinnovato di recente dal governo Gentiloni tra gli ultimi atti del suo mandato, contemporaneamente a quello che avviava il processo di fusione con Anas.
Proprio questo processo, che aveva fatto nascere a fine dicembre scorso un colosso da 11 miliardi, verrà probabilmente fermato: dopo diverse dichiarazioni governative che indicavano l’operazione come “sicuramente sbagliato” si è ora passati ai fatti. “Manca ancora qualche studio dai tecnici, ma non c’è alcun motivo per tenerle insieme”, ha dichiarato Toninelli.
Il ministro Di Maio nei giorni scorsi aveva tuonato: “Le Ferrovie già hanno abbastanza problemi a fare il loro lavoro, unendosi non funzionano più né le Ferrovie, né l’Anas”.
Chissà se le FS funzioneranno ancora bene quando l’aumento di capitale di 2,86 miliardi destinato ad Anas verrà spostato su Alitalia.