Renzo Iorio, presidente di Federturismo Confindustria, risponde per le rime allo studio di questi giorni della Coldiretti secondo il quale la spesa per hotel e ristoranti in Italia è superiore del 10% rispetto alla media degli altri paesi del Mediterraneo: “Queste affermazioni rischiano scoraggiare quella fetta di italiani ancora indecisi su quale meta scegliere per le loro vacanze e quei 26 milioni di stranieri in arrivo nel nostro Paese per il periodo estivo. L’industria turistica italiana è già oggi chiamata a pagare un prezzo molto alto a confronto con altre destinazioni che presentano costi d’impresa nettamente inferiori. La diffusione di dati allarmistici sugli eccessivi costi delle nostre strutture alberghiere non può quindi che danneggiare l’immagine del Paese e la sua competitività. Per rilanciare il settore, è fondamentale puntare sulla qualità e non sulla riduzione dei prezzi né tantomeno sulle aree di ospitalità che godono impropriamente di benefici fiscali”
Iorio ha anche sottolineato il carico fiscale che pesa sul comparto alberghiero italiano: “L’Italia – come la Francia del resto – non è comparabile con paesi che operano in regimi di dumping sociale sul costo del lavoro e inoltre occupa purtroppo il vertice delle classifiche europee per maggiore carico fiscale: dopo l’Ungheria, è il secondo Paese in Europa ad aver conosciuto il più alto aumento di tassazione rispetto al pil, passando dal 42,4 al 44%”. Federturismo fa infine notare come i prezzi degli alberghi in Italia nel 2013 siano invariati rispetto al 2012, a differenza di quanto accade in Spagna,in cui si è registrata una crescita del 3%, o in Portogallo e in Germania in cui l’incremento è stato del 5%.