Secondo dati Istat, nel trasporto pubblico trionfa la modalità sharing. Infatti, se nelle città capoluogo l’offerta di trasporto pubblico locale (Tpl) continua a ridursi, in contemporanea si registra una forte crescita per quanto riguarda i servizi di mobilità condivisa.
L’ingresso sul mercato dei nuovi servizi a flusso libero ha determinato un boom dell’offerta, e il bike sharing, per esempio, a oggi viene utilizzato in 60 città, con più di 11 mila biciclette a disposizione degli utenti, il doppio del 2011. Il car sharing invece ora è disponibile in 23 città italiane, di cui l’offerta di veicoli ammonta a oltre 4 mila unità. Una rete di auto sempre più vasta, quindi, a disposizione degli utenti con modalità e costi differenti, a seconda del gestore del servzio, ma a prezzi assolutamente concorrenziali rispetto a un taxi, o al classico noleggio.
Come evidenzia il focus sulla mobilità Istat, la spesa corrente dei comuni capoluogo per il trasporto pubblico e i servizi connessi è salita da 97 a 137 euro pro capite (medie annue 2008-10 e 2012-14), mentre si è ridotta la spesa per investimenti (da 68 a 41 euro pro capite).
E se nei comuni capoluogo di provincia gli autobus del trasporto pubblico locale sono 79 ogni 100 mila abitanti, in leggero aumento sull’anno precedente, per l’Istat in Italia l’offerta generale di trasporto pubblico locale continua a ridursi (da 4.787 a 4.423 posti-km per abitante), con una sostanziale diversità sul territorio. Nelle città del Nord (5.722), e del Centro (4.931) è infatti tra 2 e 3 volte il valore medio del Mezzogiorno (2.163).
Crescono però le reti su ferro, con un +2,6% per il tram, presente in 12 città, e un +10,6% per la metropolitana, presente in 7 città, 6 delle quali hanno realizzato ampliamenti negli ultimi 5 anni.