Toccano quota 53 i siti Patrimonio Unesco in Italia, grazie a due nuovi ingressi decretati nel corso della 41a sessione del comitato Unesco a Cracovia.
Nel novero dei patrimoni dell’umanità sono state incluse le mura di difesa della Repubblica marinara di Venezia, i cui esempi sono visibili in Italia a Bergamo, Palmanova e Peschiera del Garda, e le antiche faggete italiane, 10 località con alberi vecchi più di 600 anni.
La decisione dell’Unesco in realtà è transnazionale: nel caso delle mura della “Serenissima” abbiamo altri due esempi in Croazia, a Zara e Sebenico, e un altro in Montenegro, a Kotor. Per quanto riguarda invece le faggete sono ben 63 le aree boschive in tutta Europa iscritte nella lista, con prevalenza dell’area dei Carpazi.
Per l’Italia, come riporta Repubblica, sono stati iscritti circa 2000 ettari di territorio “nelle zone del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise (a Villavallelonga-Valle Cervara, Lecce nei Marsi-Moricento, Pescasseroli-Coppo del Principe e Coppo del Morto, Opi-Val Fondillo); quella di Sasso Fratino (Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi), della Foresta Umbra (Parco Nazionale del Gargano), di Cozzo Ferriero (Parco Nazionale del Pollino), del Monte Cimino (Soriano nel Cimino) e di Monte Raschio (Parco Naturale Regionale di Bracciano-Martignano)”
“Un importante risultato – commenta il ministro Dario Franceschini all’Ansa – che conferma il forte e pluriennale impegno dell’Italia nell’attuazione della Convenzione del Patrimonio Mondiale Unesco. Un’opera preziosa che consente al nostro Paese di mantenere il primato del numero di siti iscritti alla Lista e di esercitare un notevole ruolo nella diplomazia culturale nel contesto internazionale”.