Italian Wonder Ways è il progetto turistico promosso da quattro Regioni per condurre alla scoperta dell’Italia fuori dai circuiti tradizionali. In occasione del Giubileo e dell’Anno nazionale dei cammini indetto dal Mibact Umbria, Toscana, Lazio e Marche dal 21 al 28 settembre si uniscono in un grande educational internazionale in cui sei gruppi di “pellegrini” selezionati tra giornalisti e bloggers provenienti dai cinque continenti percorreranno ognuno un cammino tra quelli individuati. L’obiettivo del progetto è anche quello di “sviluppare e potenziare un territorio interregionale vasto e straordinariamente ricco di eccellenze – sottolinea il vicepresidente dell’Umbria (regione capofila) e assessore al Turismo, Fabio Paparelli – fuori dalle rotte tipiche del turismo di massa”. Come lo sono appunto le antiche vie di pellegrinaggio che attraversano il Centro Italia.
Saranno 4 le tappe su ogni cammino. Al termine, una in comune per giungere a Roma, dove il giorno successivo è prevista l’Udienza pontificia. Durante il cammino i gruppi verranno accolti dalle comunità locali e saranno coinvolti in eventi territoriali di animazione per vivere l’atmosfera dei piccoli borghi che caratterizzano i cammini del Centro Italia.
Nell’ambito di questo disegno, che guarda “alla valorizzazione dell’Italia fuori dai circuiti turistici internazionali, è centrale il tema dei cammini che abbiamo inserito nel tema più ampio dei percorsi”, spiega il ministro Franceschini. Un modo, peraltro, “per difendere i borghi, contrastare lo spopolamento e portare occasione di lavoro”, sottolinea il ministro. Ricordando che “con la delibera del Cipe dell’1 maggio sono già stati stanziati 60 milioni di euro per i cammini, 20 per la Francigena, 20 per l’Appia e 20 milioni per i cammini di Francesco”.
Un percorso sinergico tra Regioni, dunque, indirizzato a una proposta turistica di promozione dei territori che ha scelto con attenzione singoli temi caratteristici. Ma anche un prodotto turistico capace di mettere insieme le ricchezze delle quattro Regioni spingendo magari nuovi viaggiatori a conoscere i borghi e la ruralità che connotano lo stile di vita dell’Italia di mezzo.