Nei primi 6 mesi del 2014, l’aumento dei turisti italiani in Israele è stato del 28% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Lo dichiara Amir Halevi, direttore generale del ministero del turismo Israeliano, in visita a Roma per raccontare una nazione in cui “alla mattina si scia e al pomeriggio si va in spiaggia”.
Se fino al 2004 la destinazione era scelta solo come meta di pellegrinaggio, oggi il 51% va in Israele per motivi di piacere. Tra le offerte che riscuotono maggiore interesse ci sono il cicloturismo, soprattutto nel Nord del Paese, i trekking e le passeggiate nel deserto. Insomma, il turismo attivo in generale. Particolarmente variegata anche l’offerta gastronomica, grazie alla presenza nel Paese di più di 150 etnie diverse.
In tutto questo, però, è e resta impossibile ignorare un problema sicurezza, data la situazione della striscia di Gaza. Ma Halevi minimizza, ricordando che “da una parte del mondo ci sono inondazioni, dall’altra eruzioni e dall’altra ancora cicloni, ma questo non ferma il turismo”. E poi, secondo Halevi, “il nostro è un Paese sicuro”.