Italianway “salva” le case sfitte e invendute a Milano, gestendole a scopi turistici per locazioni brevi. La start up milanese, una sorta di Airbnb ma di stampo alberghiero, punta a una crescita del fatturato di quasi il 600% nel 2016 mettendo a dispozione “un ufficio booking aperto sette giorni su sette, concierge dedicata, reception di quartiere, servizi personalizzati per ogni appartamento e una struttura organizzativa con tanti dipendenti”, spiega ad Adnkronos Davide Scarantino, fondatore di Italianway. Il target è appunto quello di un albergo da 3 a 4 stelle, con i prezzi che variano a seconda della stagione.
“Siamo partiti da 20 immobili in zona Sempione – commenta Scarantino – e adesso ci sono sempre più proprietari che ci contattano”. Inizialmente Italianway ha messo a disposizione cento appartamenti in quattro aree principali di Milano, il centro storico, i Navigli, Porta Nuova e l’asse di Corso Sempione, ma conta di arrivare a 400 entro il 2016.
Facendo affidamento sul passaparola, Italianway ha ospitato in un anno 22mila persone. Oltre ai facoltosi proprietari di appartamenti nelle zone di pregio di Milano, Italianway ha intercettato anche un altro bacino di potenziali clienti, gli italiani residenti all’estero, che vogliono poter tornare nella loro casa durante le feste mentre Italianway gestisce il loro appartamento il resto dell’anno garantendo loro un ritorno economico.
Nel futuro il progetto è di espandersi fuori dai confini del capoluogo lombardo. “Il nostro obiettivo è diventare su Milano la struttura più significativa come numeri di posti letto – conclude Scarantino – Ma potremmo aprire il capitale a investitori e espanderci in Italia, in altre città medio-grandi”.