Mentre si delinea una Alitalia sempre più a lungo raggio e meno a corto e medio, dove Air Berlin potrebbe aiutarla a recuperare passeggeri feederando i voli intercontinentali, il ceo di Etihad Airways, James Hogan, parlando al Global Aerospace Summit in Abu Dhabi sembra frenare gli entusiasmi sull’aviolinea tricolore: “Siamo in due diligence al momento. Il mandato che abbiamo dai soci e’ che se riusciamo a raggiungere un accordo che soddisfi il mandato commerciale, torneremo a presentarci al cda. Ecco a che punto siamo in questo momento”. Su Air Berlin invece Hogan ha detto che “Siamo ai passaggi finali delle negoziazioni per passare ad una nuova fase della nostra partnership”. Fase che prevederebbe anche un passaggio di azioni dal 30 al 49% del capitale nel vettore tedesco.
Lo scoglio per chiudere con Alitalia sarebbe di natura meramente economico, ovvero i debiti di cui non vuole accollarsi il vettore emiratino e il costo del lavoro, ancora troppo elevato secondo Etihad.
Insomma sembra uno stallo, anche s eil matrimonio sembra proprio che si farà. Un matrimonio che, secondo fonti ben informate, costerebbe ad Alitalia un taglio di flotta medio raggio di ben 15 A320, con la crescita sulla flotta lungo raggio per voli da Fiumicino, Malpensa ed anche da Venezia, su Cina, Giappone e Stati Uniti.
Matrimonio auspicato anche dai grandi azionisti (nonché creditori) come le banche, a partire da Intesa SanPaolo, passando per Unicredit, con l’amministratore delegato Federico Ghizzoni a dire alla stampa, come un innamorato in ansia, “sto apsettando e sperando che arrivi una lettera da Abu Dhabi”. Questo matrimonio s’ha proprio da fare….