L’allarme è stato lanciato ieri dal Fatto Quotidiano, citando una fonte greca. Secondo una tv locale ellenica il Fondo Monetario internazionale avrebbe chiesto ai Tour Operator degli Stati Uniti di non onorare gli impegni con gli alberghi greci in virtù della rata non rimborsata da 1,6 miliardi.
La notizia è apparsa subito molto strana per diversi motivi: l’Fmi è un organismo internazionale e non può certo rivalersi su aziende private che operano in stati sovrani. Il mancato pagamento della rata da 1,6 miliardi inoltre non comporta sanzioni immediate, ma solo l’apertura di una procedura di morosità che vedrà i primi suoi effetti nel mese di novembre nel caso dovesse perdurare la situazione.
E infatti la smentita del Fondo Monetario internazionale non si è fatta attendere: “The fact that Athens was not consistent with its obligations does not affect private transactions.”. Che a prima vista è una cosa ragionevole e chiara a tutti ma che con il rincorrersi di notizie catastrofistiche sulla crisi greca può essere messa in dubbio, tanto che la notizia che in queste ore sta avendo una notevole diffusione sui social media è la prima che abbiamo citato.