L’appartamento “interconnesso” è a Torino e, fra pochi giorni, si potrà affittare su Airbnb. Si chiama Casa Jasmina ed è il primo Open Source Connected Apartment, un appartamento arredato con forniture ed elettrodomestici connessi alla rete e costruito interamente con tecnologie e arredi open source. E’ stata realizzata in una delle aree di una vecchia fabbrica abbandonata dove sorgono Toolbox, le Officine Arduino e il primo FabLab italiano.
La casa avrà una cucina “hackerata” e connessa, dotata di elettrodomestici del consorzio energy@home che dialogano tra loro e arredi rigorosamente open design, compresi giocattoli sonori e drawing machines nella camera dei bimbi. Il motore che darà vita alla casa sarà la scheda Arduino: l’idea è di Massimo Banzi, padre della scheda Arduino, primo esempio di hardware open source, e dello scrittore di fantascienza Bruce Sterling. Il progetto, che avrà durata triennale, è stato curato e coordinato da Lorenzo Romagnoli, interaction designer e membro del team fondatore del primo FabLab Italia nel 2011.
Il progetto è incentrato sullo sviluppo dell’Internet delle Cose in ambiente domestico e prevede la registrazione e l’analisi della risposta degli occupanti dell’appartamento, così come i dati sui consumi di acqua, elettricità e riscaldamento. Non si tratta dunque tanto di migliorare i servizi per l’utente, quanto di raccogliere dati. Insomma, un’evoluzione del Grande Fratello in ambito domestico. Aperta a tutti: Casa Jasmina sarà infatti presto disponibile su AirBnb per chiunque voglia passare un weekend “futuribile” a Torino.