La Corte di giustizia dell’Unione europea boccia l’accordo Pnr Ue-Canada sul trattamento dei dati dei passeggeri aerei. A partire dal 2010, ricorda la Corte Ue, l’Unione europea e il Canada hanno negoziato un accordo sul trasferimento e il trattamento dei dati del codice di prenotazione. L’accordo previsto mira a consentire il trasferimento dei dati Pnr alle autorità canadesi al fine del loro uso, conservazione ed eventualmente del loro trasferimento allo scopo di lottare contro il terrorismo e la criminalità transnazionale. Il progetto d’accordo prevede anche obblighi in materia di sicurezza e integrità dei dati Pnr, e un periodo di conservazione dei dati limitato a cinque anni. Come ricorda Avionews, questa è la prima volta che la Corte deve pronunciarsi sulla compatibilità di un progetto d’accordo internazionale con la Carta dei diritti fondamentali dell’Ue. E se nelle sue odierne conclusioni l’avvocato generale Paolo Mengozzi ritiene che l’accordo previsto sia compatibile con la carta dei diritti fondamentali dell’Ue (segnatamente con riferimento al diritto al rispetto della vita privata e familiare e al diritto alla protezione dei dati personali) ritiene che determinate disposizioni dell’accordo previsto siano, allo stato attuale, contrarie alla stessa Carta. L’avvocato generale giunge a queste conclusioni sulla base degli insegnamenti ricavati dalle sentenze Digital Rights Ireland e Schrems. A suo parere, occorre seguire la strada tracciata da queste sentenze e sottoporre l’accordo previsto a un controllo rigoroso riguardo al diritto al rispetto della vita privata e familiare e al diritto alla protezione dei dati personali.
Le conclusioni dell’avvocato generale non vincolano la Corte di giustizia. Il compito dell’avvocato generale consiste nel proporre alla Corte una soluzione giuridica nella causa per la quale è stato designato. I giudici della Corte cominciano adesso a deliberare in questa causa. La sentenza sarà pronunciata in una data successiva.