Da alcuni anni la Costa D’avorio ha intrapreso riforme giuridiche e costituzionali per favorire lo sviluppo del settore turistico: è stato stabilito un Codice del turismo, sono state facilitate le procedure per l’ottenimento dei visti, compresi i visti elettronici e si è proceduto alla definizione di procedure per facilitare gli investimenti nel settore del turismo.
“Il turismo, in quanto industria trasversale, ha beneficiato della crescita globale del 9% dell’economia del Paese” ha dichiarato Roger Kacou, ministro del Turismo della Costa d’Avorio, in occasione dell’ultima edizione di IFTM, la fiera b2b che si è tenuta a Parigi il mese scorso. Gli obiettivi del comparto per il 2015 sono stati superati. Il turismo contribuiva per lo 0,6% al Pil nel 2012, ed è arrivato al 4,8% alla fine del 2014. Il target 2020, previsto tre anni fa, è di arrivare al 7%”
Al fine di sviluppare un turismo diversificato, competitivo e sostenibile, la Costa d’Avorio ha anche effettuato una ristrutturazione dell’ente di promozione turistica del Paese e del Fondo per lo sviluppo turistico. E sta investendo sulla sicurezza: il Governo ha deciso di creare una polizia turistica, dislocata nei luoghi più frequentati dai turisti, e di dotare le strutture alberghiere di mezzi adeguati quali scanner e metal detector.
Il settore è oggi trainato dal turismo d’affari per una quota pari al 60%. Nei piani del ministro ci sono però anche lo sviluppo dell’agriturismo con proposte di itinerari alla scoperta delle piantagioni di anacardi, mandorle e cacao, e il presidio di nicchie come quelle del turismo culturale, religioso e sportivo.