In Svizzera il settore turistico archivia un inverno difficile. Come riportato da Il Corriere del Ticino, tutti i dati hanno il segno meno. A partire dal giro d’affari degli impianti di risalita, ridotto del 6% rispetto alla stagione invernale del 2014/2015, una contrazione che sale a oltre il 10% se si considera la media degli ultimi quattro anni. E sul fronte dei pernottamenti, dal 2010 si è registrata una flessione del 23% degli ospiti europei: un europeo su quattro manca all’appello, come ha ammesso il direttore di Svizzera Turismo Jürg Schmid in una conferenza stampa a Zurigo. Il numero di notti di visitatori russi è addirittura crollato del 40% dal 2013. Ma anche allargando lo sguardo al di fuori del vecchio continente la tendenza non è positiva: l’introduzione del visto biometrico ha un impatto sulla voglia di viaggiare degli asiatici, in particolare dei cinesi, che oltre tutto guardano con apprensione al pericolo terroristico.
La causa principipale della crisi è individuata nell’elevato valore del franco svizzero, che rende il Paese caro per molti visitatori stranieri. Ma le previsioni di Svizzera Turismo per la stagione estiva alle porte son positive: si punta chiudere l’estate con aumento dei pernottamenti del 2,6% e a un incremento dell’1,5% su base annua, facendo affindamento soprattutto sulla clientela interna. Per la campagna di marketing estiva sarnno investite57 milioni di franchi, con una strategia a tre livelli. In primo luogo si punterà in Europa su gruppi di clientela affini a quello svizzero e meno sensibili al prezzo. Per i mercati asiatici e americani si stimolerà il turismo individuale. Per il mercato interno svizzero, infine, si punterà sugli aspetti meno conosciuti delle destinazioni e sui prodotti ed esperienze ad alto impatto emozionale.