Sei mesi di tempo per indicare le modalità concrete con cui colmare il ritardo digitale del settore turistico italiano e integrare i livelli digitali della pubblica amministrazione. È questo il primo obiettivo dell’appena costituito Laboratorio per il turismo digitale (TDLAB) del Mibact, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo. Il Laboratorio per il Turismo Digitale è composto da rappresentanti del Touring Club, Agenzia per l’Italia digitale, Enit, Aci, Expo 2015, Trentorise e da un pool di esperti in turismo e innovazione digitale. “Sulla digitalizzazione e sull’integrazione tra cultura e turismo – ha detto Dario Franceschini aprendo i lavori del Laboratorio – l’Italia si gioca una partita strategica in termini di possibilità di crescita e sviluppo economico. Le classifiche internazionali ci dimostrano che siamo ancora molto indietro e vista la velocità di questo settore e la forte competizione degli altri Paesi non abbiamo tempo da perdere”.
Per agire nel modo più efficace, l’attività del TDLAB è stata impostata a partire da una ricognizione iniziale, dopo la quale si passerà a definire le strategie digitali di ricerca, informazione, comunicazione e promozione dei servizi turistici e culturali, individuando attività a sostegno della digitalizzazione delle PMI e progetti in grado di favorire l’integrazione dei dati e dei processi digitali relativi alle diverse componenti del prodotto turistico, anche con lo scopo di realizzare banche dati aperte all’utilizzo di soggetti e imprese del settore.