L’aeroporto del Lido di Venezia viene messo all’asta a partire da 26 mila euro. Realizzato con lo stile architettonico tipico degli Anni ’30, il Giovanni Nicelli viene svenduto dal sindaco Luigi Brugnaro con l’obiettivo di rilanciare il turismo di lusso. Nonostante il prezzo sia quello di un garage, e la cauzione richiesta per partecipare all’asta sia di 534 euro.
“La cessione è un’operazione imposta dalla legge. Prima di definire il costo, ci siamo affidati a una primaria società di revisione che ha stabilito una cifra plausibile – spiega a La Stampa Michele Zuin, assessore alle Partecipate di Venezia – La commissione non valuterà solo l’importo dell’offerta, ma soprattutto il piano economico di rilancio”. In Regione infatti sono convinti che per incrementare il turismo vip e sportivo si debba puntare proprio sulle aviosuperfici minori, come quella di Asiago e di Cortina d’Ampezzo. E lo scalo nel cuore della città lagunare sarebbe il fiore all’occhiello dell’operazione di rilancio del turismo di lusso in Veneto.
Oggi a mezzogiorno scade il tempo per presentare l’offerta per le quote di maggioranza (50,7%) di Comune e Camera di Commercio. Il vincitore dovrà anche presentare un piano di rilancio convincente. Tra i nomi in pista oltre a Save, la società aeroportuale che gestisce anche il Marco Polo e il Canova di Treviso, dove operano soprattutto le compagnie aeree low, e che già detiene il restante 49,23% delle quote, circolano voci di un interesse da parte di Bruno Zago, patron di Pro Gest, e attuale proprietario dell’aeroporto di Asiago.
Il Nicelli nel 2014 è stato eletto dalla Bbc il 3° dei 10 aeroporti più belli del mondo, e all’epoca della Dolce Vita sulla sua pista lunga 1 km atterravano i protagonisti della Mostra del Cinema, proprio a due passi dall’aerostazione. Senza dimenticare che tuttora è base per gli elicotteri turistici, e che l’Enac otto anni fa ha ristrutturato la propria torre di controllo.