Sono 504mila i lavoratori ricercati dalle imprese nel mese di gennaio, ben 1,3 milioni nell’intero primo trimestre dell’anno. Il dato arriva dal consueto Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal e in cui emerge anche il settore del turismo, che su base annua segna il +21% di assunzioni (+10mila unità).
In questo avvio del 2023, la domanda di lavoro prevista si colloca sopra i livelli pre-Covid e segna il +14% (+62mila assunzioni) rispetto a gennaio 2019. A guidare la domanda lavorativa è il manifatturiero con un incremento su base annua del 17,8% (+19mila assunzioni); segue, subito dopo, il turismo (+10mila unità; +21%), che a gennaio prevede l’assunzione di 58mila persone.
Cresce il mismatch tra domanda e offerta
Il Bollettino Excelsior, inoltre, comunica la crescita dello squilibrio tra domanda e offerta di lavoro, che passa dal 38,6% dello scorso anno al 45,6% (pari a circa 230mila assunzioni). La mancanza di candidati è la motivazione maggiormente indicata dalle imprese (27,8%), seguita dalla preparazione inadeguata (13,5%) e da altri motivi (4,3%). Dal borsino delle professioni sono maggiormente difficili da reperire dirigenti (66,1%), operai specializzati (61,9%), tecnici (51,6%), conduttori di impianti (49,0%), professioni intellettuali, scientifiche e con elevata specializzazione (47,5%), professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi (41,%).
Contratti, il più proposto è a tempo determinato
Il contratto a tempo determinato è la forma di assunzione maggiormente proposta dalle imprese con 208mila unità (il 41,3% del totale). Seguono i contratti a tempo indeterminato (122mila unità; 24,3%), quelli in somministrazione (74mila; 14,7%) e gli altri contratti non alle dipendenze (44mila; 8,8%). L’apprendistato viene proposto per 25mila assunzioni (5%), mentre i contratti di collaborazione e le altre tipologie di accordo alle dipendenze vengono indicati rispettivamente per 19mila (3,7%) e 10mila assunzioni (2,1%).
A livello territoriale, infine, sono le macroripartizioni del nord-ovest e del nord-est a segnalare le previsioni di assunzione più elevate (rispettivamente oltre 171mila e circa 123mila), seguite dalle regioni del sud (oltre 109mila) e del centro (circa 101mila). La graduatoria regionale vede, nell’ordine, Lombardia (121mila), Veneto (51mila), Lazio (50mila), EmiliaRomagna (49mila), Piemonte (37mila) e Campania (32mila).