Le Cinque Terre non ne possono più e si rivoltano contro i crocieristi. Colpevole un afflusso di turisti senza precedenti, proveniente in gran parte dal nuovo terminal delle crociere di La Spezia inaugurato a settembre, che a ogni arrivo riversa a Manarola 30 bus con 1500 turisti. E se negli ultimi giorni il turismo di massa ha messo a dura prova gli abitanti dei comuni delle Cinque Terre (sito Unesco e patrimonio dell’Umanità), ora sui social dilaga la protesta. Sul sito change.org sta circolando una petizione che si chiama Save the Cinque Terre from mass tourism, e in cui per sensibilizzare il pubblico viene riprodotto un video con treni stipati al limite, bus giganti che vomitano croceristi e truppe di turisti che vagano simili a mandrie al pascolo.
L’appello dei promotori dell’iniziativa, firmata già da quasi 500 utenti di tutto il mondo, è per controllare e limitare l’afflusso dei grandi gruppi turistici. “L’obiettivo finale – si legge – è quello di raggiungere un turismo sostenibile che non influisca negativamente su questi villaggi unici e caratteristici e non danneggi gli equilibri molto delicati del territorio circostante”.
Ma senza un intervento dal Parco Nazionale delle Cinque Terre e dei sindaci dei tre comuni di Riomaggiore, Vernazza e Monterosso a nulla servirà la raccolta di firme. D’altronde, quel 30% di presenze in più registrato quest’anno dai cinque borghi liguri non spaventa tutti. Non i commercianti, per esempio, che arrivano a farsi guerra fra loro e se la prendono con le guide turistiche, complici di favorire gli acquisti dei croceristi in un borgo piuttosto che un altro.