Come ogni anno Google ha reso note le ricerche effettuate più spesso sul suo motore di ricerca: tra queste una è dedicata in maniera specifica al turismo con le destinazioni più cercate al mondo paese per paese.
Sembrerebbe il trionfo delle vacanze mare e la classifica negli ultimi giorni è stata rilanciata da diversi media senza però un particolare approfondimento o cognizione di causa sul funzionamento di Google. Google infatti fa ancora fatica a distinguere quali ricerche vengano effettuate con finalità turistica e quali no e per questo diversi risultati della classifica andrebbero ridimensionati.
A cominciare dal primo posto della Sicilia dove il picco delle ricerche è a novembre e non riguarda persone che vogliono prenotare in anticipo ma è correlata alla curiosità sulle elezioni politiche regionali.
Il picco della Grecia è invece a luglio, nella settimana del 21 luglio in cui è stato registrato un terremoto tra Grecia e Turchia. La Sardegna presenta meno anomalie ma ha un dato in comune con altre regioni: la maggior parte delle ricerche sono concentrate all’interno della regione stessa cosa che non fa pensare a query correlate al turismo.
Le ricerche dei Caraibi (che comunque non sono in sè una destinazione ben definita) sono correlate in particolare a ricerche sui film dei Pirati dei Caraibi. Palinuro, poi, riesce ad arrivare prima del Cilento, che pure lo contiene, poiché luogo di ripresa di alcune scene del film Wonder Woman (ma almeno qui potremmo far rientrare le ricerche in quelle relative al cineturismo).
Anche Gaeta registra picchi di interesse per elezioni e poi per le luminarie di Natale. Il picco di Tenerife è invece stato ad aprile, nella settimana in cui un’onda anomala ha travolto due bagnanti.
Per chiudere, le ricerche su Malta riguardano in gran parte le notizie della giornalista uccisa e del crollo della Azure Window.
In gran parte dunque queste destinazioni emergono dalle ricerche per notizie di cronaca locale o nera e molto meno come destinazioni turistiche, per questo motivo la notizia andrebbe trattata con maggiore obiettività e meno clamore. Già solo depurando la classifica dai picchi avremmo probabilmente una graduatoria diversa e magari entrerebbero destinazioni ugualmente desiderate ma meno ricorrenti in fatti di cronaca.
Purtroppo non possiamo impedire a testate nate sulla carta di scrivere di web e tecnologia ma possiamo almeno cercare di spiegarlo a un pubblico che cerca approfondimento e non intrattenimento.