In Emilia-Romagna il turismo passa anche dalla sanità e la regione si allea con una start-up di Cesena e una decina di cliniche private. Obiettivo? Attirare turisti-pazienti da tutto il mondo. A inizio marzo la Regione ha infatti annunciato l’accordo con Turisalus e la nascita del Dipartimento interaziendale per il turismo sanitario internazionale, finanziando la creazione di una banca dati di strutture e servizi sanitari correlati.
Turisalus si occuperà quindi di organizzare il viaggio della salute, selezionando la struttura e proponendo al turista che necessita di inteventi, o cure, un piano vacanza.
A oggi sono una decina le cliniche che hanno aderito al progetto, la cui partenza è prevista nella prima metà di giugno. “Il tempo di preparare il sito – spiega Giorgio Ricci, fondatore di Turisalus -. Sarà bilingue, italiano e russo, con tutte le traduzioni delle prestazioni”.
Le previsioni sono di attirare 2, 3 mila persone nel primo anno, provenienti soprattutto dall’ex blocco sovietico. “C’è un tour operator locale che sta prendendo i contatti – continua Ricci -. I turisti che arrivano da là guardano soprattutto alle aree di confine: wellness, medicina estetica, trapianto di capelli”.
L’accordo, riporta Il Corriere della Sera, dovrebbe portare nelle casse del territorio un po’ dei 100 miliardi di dollari che, secondo una ricerca di Deloitte, rappresentano il volume d’affari mondiale del settore. “È una nicchia di mercato che potrebbe avere potenzialità interessanti – spiega Andrea Corsini, assessore al Turismo – soprattutto se legata a un territorio come il nostro che ha eccellenze culturali, ambientali e gastronomiche”.
Finora hanno aderito le cliniche Villalba e Villa Torri a Bologna, Casa di cura Villa Maria a Rimini, Casa di cura Malatesta Novello a Cesena, Ospedali Privati a Forlì, Maria Cecilia Hospital a Cotignola, San Pier Damiano Hospital a Faenza, Rosati Clinic a Ferrara, Salus Hospital a Reggio Emilia, Città di Parma a Parma.