Il Direttore Generale dell’ENAC, Alessio Quaranta ha presentato il 5 dicembre scorso all’aeroporto di Fiumicino il nuovo sistema per la sorveglianza dell’Ente sugli operatori aeronautici basato su indicatori di prestazione.
Il programma di sorveglianza, basato su un approccio di maggiore vicinanza tra l’Autorità aeronautica e le organizzazioni sorvegliate è sviluppato tenendo conto della natura specifica dell’organizzazione, della complessità delle sue attività, dei risultati delle attività di certificazione e/o di sorveglianza passate, nonché sulla valutazione dei rischi associati.
In questo modo l’ENAC affianca all’approccio prescrittivo, che prevede il controllo della rispondenza alla normativa tecnico-operativa, un approccio basato sulla prestazione (performance based oversight) dell’operatore.
Il nuovo metodo prevede indicatori che permettono all’ENAC di modulare l’intensità della sorveglianza, che potrà essere pianificata adeguando la frequenza e la tipologia delle verifiche in funzione della qualità della performance.
Per le certificazioni COA i cicli di verifica potranno essere estesi in caso di buona prestazione, ridotti in caso contrario, tenendo conto dei risultati dei precedenti periodi di sorveglianza. Alle organizzazioni più virtuose dal punto di vista prestazionale sarà, quindi, riconosciuta una maggiore affidabilità.
La nuova impostazione della sorveglianza ha riscosso molto interesse tra gli addetti ai lavori, che hanno apprezzato l’intenzione dell’ENAC di stabilire i rapporti con l’utenza in modo sempre più trasparente e collaborativo, nella convinzione che l’apporto degli stakeholder sia fondamentale per costruire un sistema di trasporto aereo sempre più sicuro, moderno ed efficiente.
“Pur essendo consapevoli del ruolo istituzionale dell’ENAC nel campo della sicurezza aerea, sono convinto che essa sia un patrimonio comune di tutti gli operatori del settore“ ha dichiarato Roberto Vergari, Direttore Centrale Vigilanza Tecnica ENAC a margine dell’incontro. “Per questo – ha continuato – tutti siamo chiamati, ENAC per primo, a dare il contributo alla crescita del settore, che dipende anche dalla fiducia nei rapporti tra Ente vigilante e gli operatori vigilati. Dal 2017 in poi, ciascuno avrà una sorveglianza ‘taylor made’, che terrà conto delle eccellenze, alleggerendo le ingerenze; una sorveglianza che interverrà a sostegno in caso di difficoltà, fermo restando il rispetto delle regole tecnico-operative. Tengo a sottolineare che la performance based oversight dovrà segnare anche un cambio di mentalità, passando dalla sorveglianza intesa come controllo volto alla sanzione, alla sorveglianza intesa come percorso comune di miglioramento degli standard di sicurezza”.