Il Central Bureau of Statistics di Israele ha diffuso i dati relativi agli arrivi turistici per il periodo autunnale 2019, durante il quale si sono celebrate alcune fra le più importanti festività ebraiche: sono stati registrati 852.100 arrivi internazionali, l’11% in più rispetto allo stesso bimestre del 2018. Il periodo gennaio-ottobre 2019 ha fatto registrare 3.7 milioni di arrivi internazionali, con una crescita del 10% sullo stesso periodo del 2018.
149.000 turisti italiani hanno visitato Israele da gennaio a ottobre registrando un aumento del 30% rispetto allo stesso periodo del 2018 e dell’81% rispetto al 2017. Con anche i crocieristi e gli arrivi via terra, il dato complessivo sale a 154.000 visitatori italiani nei primi 10 mesi dell’anno: così, l’Italia si classifica al 6° posto nel ranking internazionale dei mercati di origine.
Nello specifico, a settembre-ottobre 2019, gli arrivi italiani in Israele sono stati 28.700, il 21% in più rispetto allo stesso periodo del 2018, quando si erano fermati a 23.700. Se confrontato con il 2017 (17.100 arrivi), il risultato di quest’anno dice che gli italiani che hanno scelto di visitare Israele sono cresciuti del 68%.
Grandi traguardi raggiunti grazie agli 85 voli settimanali che collegano Italia e Israele operati con voli diretti dagli areoporti di Milano, Malpensa e Orio al Serio, Roma, Venezia, Napoli: nuovi voli poi da Bologna ad opera di Ryanair per questo inverno e da Verona con Neosair da marzo.
La crescita verso Israele è merito anche della campagna di successo della destinazione “Two Sunny Cities, One Break”, formula ideale per una vacanza in Israele, attualmente outdoor sui tram di Milano e online. Un’iniziativa che ha riscosso grande successo: nel 2018 ha totalizzato oltre 1,1 miliardi di impressions, 9,5 milioni di clicks sul banner della campagna e oltre 535k conversions sui siti degli operatori italiani. Per il 2019 siamo già oltre quota 889 milioni di impressions, 6,9 milioni di clicks e 495k conversioni.
Soddisfatta Avital Kotzer Adari, direttrice dell’Ufficio Nazionale Israeliano del Turismo: “Siamo orgogliosi di come l’interesse dei viaggiatori italiani verso Israele continui crescere. L’Italia ha generato 150.600 arrivi in Israele nel solo 2018, in aumento del 40%. Anche quest’anno eventi di grande respiro, come l’Eurovision Song Contest a maggio o l’appuntamento appena concluso con l’Open Restaurant di Gerusalemme o la maratona del deserto che avrà luogo venerdì 29 hanno saputo e sapranno sorprendere i visitatori ponendo Israele egregiamente sotto i riflettori, non solo per la vivacità culturale che la caratterizza, ma anche per il respiro internazionale degli eventi che ospita. L’autunno si apre benissimo per Israele e siamo certi che il trend positivo non mancherà di chiudere l’anno, regalandoci ancora molti gradimenti!”
Il trend degli arrivi internazionali è commentato dal Direttore Generale del Ministero del Turismo israeliano, Amir Halevi: “Israele è entrata di diritto tra le principali destinazioni turistiche e i dati non fanno altro che confermarlo. L’organizzazione di campagne di successo e l’utilizzo dei più avanzati sistemi di marketing digitale ci hanno permesso di infrangere ogni record negli ultimi due anni. La nostra prossima grande sfida sarà quella di aumentare le nostre strutture ricettive e migliorare ulteriormente l’esperienza dei turisti, così da poterne accogliere ancora di più”.
Commentando poi gli arrivi e i trend turistici rilevati in questi primi 10 mesi del 2019, il Ministro del Turismo Yariv Levin ha dichiarato: “In ottobre è proseguito il trend positivo del turismo in Israele, con una crescita eccezionale e record superati di mese in mese. Nonostante tutte le sfide che dobbiamo affrontare, continuiamo a promuovere Israele in tutto il mondo con la nostra strategia innovativa e specifica per ogni singolo mercato, e ne stiamo vedendo i risultati. Continuiamo a crescere in nuovi mercati, proseguendo il lavoro in quelli tradizionali che già vedono Israele come una destinazione turistica affermata. Il turismo è una voce importante nell’economia di Israele e nella sua reputazione internazionale, per questo motivo siamo molto orgogliosi dei risultati raggiunti”.