A Londra dopo Brexit crollano il prezzo e l’occupazione delle camere d’albergo. Nonostante in seguito all’uscita dalla UE la Gran Bretagna sia diventata una meta più avvicinabile in termini di prezzi, l’occupazione degli alberghi nella capitale non riflette questa tendenza. Nel mese di ottobre la percentuale di stanze vuote è salita al 15% rispetto all’11% dello stesso mese dell’anno scorso. Uno studio della società STR Global, che analizza l’andamento dell’industria alberghiera, rivela inoltre che Londra non aveva tante camere libere dal 2008, anno di inzio della crisi. E il calo ha colpito anche il prezzo delle stanze (-7,7%): il quotidiano Independent fa notare che una doppia al 4 stelle Capthorne Millennium di Kensington costa 5 sterline in più (87 sterline a notte) dell’ostello Safestay di Holland Park.
Oltre all’effetto Brexit non bisogna dmenticare però che i turisti sono sempre più informati e sempre di più scelgono di pernottare, piuttosto che in albergo, in una camera o un appartamento preso in affitto attraverso siti come Airbnb. Tanto che, stando a uno studio di Deloitte, Londra ha ceduto il primo posto ad Amsterdam come destinazione migliore per investimenti nel campo alberghiero, riferisce Il Corriere della Sera.
Per ora, comunque, anche se aumentano le camere vuote il numero di turisti in visita nella capitale britannica non cala. Stando a London and Partners, società di promozione londinese, dalle Olimpiadi del 2012 a oggi il settore turistico è cresciuto del 20%. E l’anno scorso la città è stata visitata da 36,1 milioni di persone, ognuna delle quali ha speso in media 1.000 sterline.