In attesa del Consiglio di amministrazione di domani di Alitalia, che non potrà che dire sì all’ultima proposta targata Etihad pena il fallimento, facciamo il punto su queste convulse settimane di trattative tra i due vettori e i tanti soggetti che hanno partecipato a vario titolo alle discussioni. Tra cui, secondo diverse indiscrezioni, vi sarebbe anche quel Luca Cordero di Montezemolo volato in segreto ad Abu Dhabi ad aprile quando la trattativa sembrava sul punto di naufragare. Montezemolo che sarebbe anche l’indiziato numero uno a ricoprire la carica di presidente del vettore italiano del dopo-Colaninno.
Pe fare, quano più possibile chiarezza, partiamo dall’incontro che il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Maurizio Lupi ha avuto con i commissari Ue alla Concorrenza Joaquin Almunia e ai Trasporti Siim Kallas a Bruxelles: “Abbiamo innanzitutto rassicurato la Commissione: Alitalia rimarrà in mani europee”, rispettando così il regolamento 1008/2008.
Domani al cda si discuetrà quindi dei 2500 esuberi che dovrebbe essere il numero esatto richiesto da Etihad. Esuberi su cui, come detto anche dal ministro del lavoro Giuliano Poletti, interverrà con vari strumenti il governo. Anche se su questo fronte arriva l’allarme della Uiltrasporti che afferma come i piloti, preoccupati dagli esuberi e allettati dalle compagnie straniere, stiano lasciando in massa Alitalia: in un anno ne sono usciti un centinaio e nelle ultime settimane si registrano 4-5 dimissioni volontarie a settimana, come spiega il coordinatore piloti Ivan Viglietti. A questo proposito la notizia che l’ad Gabriele Del Torchio e il presidente Roberto Colaninno hanno incontrato Fabrizio Pagani a capo della segreteria tecnica del Tesoro, per avere un fronte comune con il Governo.
Sul fronte aeroportuale il governatore lombardo Roberto Maroni è sul piede di guerra, perché se malpesna verrà ridimensionata “vi saranno il doppio di esuberi. E poi in vista dell’Expo ciò non sarebbe accettabile”. A Maroni risponde una nota della stessa compagnia che “smentisce categoricamente la notizia di una qualsivoglia volontà di chiudere o ridurre le sue attività all’aeroporto di Milano Malpensa”. Anzi, si legge, c’è l’intenzione con Etihad “di rafforzare la presenza della compagnia nell’aeroporto di Malpensa attraverso una crescita dell’attività cargo e un incremento dei voli intercontinentali anche in occasione del prossimo Expo”.
Sul debito il Consigliere delegato di Intesa San Paolo Carlo Messina prova a far intendere che i giochi non sono ancora chiusi. Anche se sembra impossibile, ormai, rigettare l’offerta Etihad che,e questo non è ancora chiaro, richiedrebbe la ristrutturazione del debito da 565 milioni, con la cancellazione di un terzo e la trasformazione di due terzi in azioni. Messina ha detto: “se ci sono delle condizioni che rappresentano una prospettiva favorevole per l’azienda, le valuteremo”, ribadendo che “Intesa, quale primo azionista con il 20,59% del vettore, garantirà la stabilità nella fase iniziale, ma poi dismetteremo le nostre queote, come in tutti i business no-core”.
Avendo ricapitolato i punti della vicenda torniamo da Lupi. Che in un’intervista al Corriere della Sera non si dice pentito di aver remato contro ai tempi del governo Prodi a una soluzione Air France, che avrebbe permesso di incaassre quattrini e di non sborsarne altri per i vari ammortizzatori sociali messi in campo: “non sono pentito perché ritengo tuttora che Air France non fosse il partner ideale per Alitalia. Io tifavo piuttosto per Lufthansa. Inoltre non è che ora il vettore transalpino se la passi bene. Anzi ha annunciato ben 6mila esuberi”. L’errore, ammette però Lupi, è stato anche quello di affidarsi “alla cordata di capitani coraggiosi. Ma l’errore più garnde – sottolinea Lupi – è stato quello di non aver mai fatto una politica integrata del trasporto e della mobilità e non aver considerato che dal 2009 il mercato è cambiato. Ci manca non aver collegato Fiumicino e Malpensa all’alta velocità”. Proprio su Malpensa Lupi, che è milanese, invita tutti a a guardare il piano industriale di Alitalia-Etihad prima di criticare: “Lasciamo parlare i numeri: oggi Malpensa con Alitalia ha 11 frequenze intercontinentali alla settimana e trasporta 250 mila passeggeri. Se passa da 11 a 25 frequenze e raddoppia, come scritto nel piano, a 500 mila i passeggeri trasportati qusta è una valorizzazione. In più – prosegue – il piano prevede anche che Malpensa diventi un hub europeo del cargo”.