Luxury e LGBT sono due segmenti da 500 miliardi di euro complessivi. È quanto risulta da due ricerche promosse da #Bit2017 (Borsa Internazionale del Turismo) e dirette da Magda Antonioli Corigliano, direttore del Master in Economia del Turismo dell’Università Bocconi di Milano. La ricerca Il Turismo di Lusso parte dall’analisi dell’evoluzione del concetto di lusso, sempre meno legato a beni materiali e sempre più alle esperienze, mentre la ricerca Il Turismo LGBT analizza i dati più rilevanti disponibili su questo segmento.
Il lusso quindi sembra non aver conosciuto crisi: dal 2011 al 2015 è cresciuto a livello mondiale al ritmo del +4,5% annuo. E oggi, per ogni 8 euro spesi in viaggi, uno si riferisce al Luxury. A livello globale le sue imprese fatturano oltre 1.000 miliardi di euro l’anno, di cui 183 miliardi provengono dall’hôtellerie (+4% nel 2016), 112 dal Food & Beverage (+4%), e 2 miliardi dal segmento crocieristico di lusso (+5%). Europa e Nord America poi rappresentano il 64% del bacino d’origine per i viaggi di lusso, ma nuove categorie con ampia capacità di spesa crescono in tutte le regioni del mondo, in particolare nell’Asia Pacifico. Tra le nuove esigenze emergenti, oltre a privacy ed esperienze personalizzate, anche flessibilità e proposte per la famiglia. Le principali attività praticate dai luxury traveller? Cene gourmand (94% occasionalmente e 76% regolarmente), tour di visita (91% e 62%), apprendimento di nuove conoscenze (90% e 53%). Seguono cultura, natura e intrattenimento.
L’LGBT è invece un segmento dal valore stimato a livello mondiale tra i 195 e i 211 miliardi di dollari l’anno. L’indagine LGBT2030, condotta nel 2016 da Out Now sulle spese in viaggi di un campione di 130 mila persone LGBT residenti in 18 Paesi, rivela che la spesa aumenta rispetto ai 3 anni precedenti quasi ovunque, ma soprattutto in India (+5,7%), Colombia (+4,7%) e Turchia (+3,4%). Le spese in viaggi realizzate nei tre mercati principali poi (USA, Brasile e Giappone) rappresentano il 51% della quota di mercato mondiale. E in Europa? Su 29 portali europei di viaggi analizzati 16 (55%) hanno una sezione dedicata ai viaggiatori LGBT. Dei 13 portali (45%) che invece non dispongono di sezioni specifiche, in 5 non è presente alcun cenno ai viaggiatori LGBT, mentre in 8 è possibile trovare qualche riferimento tramite parole chiave.