Sulle Alpi c’è pochissima neve. Se temperature miti e siccità proseguono, lo sci è a rischio anche a Natale. Unica eccezione, le Dolomiti, dove secondo il direttore generale di Dolomiti Superski Thomas Mussner, intervistato dall’Agi, “la neve è grantita”.
Secondo Mussner, infatti, la prima caratteristica del comprensorio “è la cura quotidiana delle piste: ogni sera 1.200 chilometri vengono preparati da oltre 300 gatti delle nevi e abbiamo potenziato la garanzia neve nel 97% del comprensorio, con 4.700 cannoni e 150 bacini idrici”.
Il caso Dolomiti, però, sembra veramente unico nel panorama invernale, come dichiara all’Ansa Igor Chiambretti, responsabile tecnico dell’Aineva, associazione delle Regioni e Province autonome dell’arco alpino italiano: “È una situazione di assoluta sofferenza per il settore sciistico e per le risorse idriche. Un simile fenomeno sul lungo periodo non si verificava dagli anni ’80 e dai primi anni ’90”. Senza accodarsi al coro dei catastrofisti, Chiambretti mette comunque in guardia: “se si conferma questo trend di siccità e se le temperature non si abbasseranno in modo evidente, anche l’innevamento artificiale non potrà essere garantito e ampliato”.
Brutte notizie, insomma, per gli amanti dello sci e dei panorami imbiancati.