Entrano nel vivo a Roma i lavori per il restauro del mausoleo di Augusto, che nel 2019 diventerà la nuova attrazione millenaria della Capitale. Dopo più di 70 anni di oblio e degrado, il più grande monumento funerario circolare dell’età antica, voluto da Augusto nel 28 a.C, nell’aprile 2019 tornerà ad aprire le porte. E potrà quindi essere equiparato ai grandi monumenti iconici della città, colosseo in primis.
La seconda fase dei lavori di recupero è partita il 31 marzo scorso, mentre la prima, iniziata il 31 ottobre 2016, è stata avviata grazie al fnanziamento da 4 milioni e 275 mila euro di Mibact e Roma Capitale.
Per il colosso da 87 metri di diametro e 45 di altezza l’operazione richiederà 13 mila metri quadri di murature da restaurare, 800 metri quadrati di superfici da impermeabilizzare, 8 mila metri di ponteggi. A renderla possibile ora è l’intervento della Fondazione Tim, che ha finanziato con 6 milioni di euro il progetto di recupero e che con altri 2 milioni provvederà a infrastrutture e servizi per una fruizione immersiva tra tecnologie 3D, musica, giochi di luci e i pannelli sulle cancellate.
Il progetto inaugura ”un nuovo e intelligente rapporto di collaborazione pubblico-privato che speriamo diventi modello”, sottolinea la sindaca Virginia Raggi.
Nei secoli il monumento è stato oggetto di molte trasformazioni: fortezza, residenza privata, giostra delle bufale, teatro di posa, auditorium dove suonò Paganini, fino alla demolizione dell’area circostante nel 1934-36, riporta Ansa. E ora tornerà ad accogliere il pubblico dal suo dromos, da cui un tempo partivano tre corridoi concentrici. Al suo centro il grande pilastro d’epoca fascista sarà almeno in parte demolito, mentre una nuova copertura preserverà le mura perimetrali, permettendo così ai visitatori di camminare all’altezza del piano superiore.