Si è conclusa sabato scorso la seconda edizione di Meet Forum, l’evento sardo sull’economia del Mediterraneo incentrato sulle buone pratiche per evitare che i turisti delle destinazioni balneari si concentrino solo nei mesi estivi dell’anno, quello che in gergo viene definito “allungare la stagione”.
Dal Tavolo sulla distribuzione del prodotto coordinato da Philippe Wagner è emersa un’analisi Swot del prodotto Sardegna, in particolare sul mercato tedesco.
Secondo il tavolo di lavoro i punti di forza della destinazione sono le bellezze naturali, le spiagge, il clima, l’enogastronomia, la cultura locale, la percezione di sicurezza e le infrastrutture sviluppare.
Da qui discendono diverse opportunità: considerando che la media di spesa è di 1189 euro a persona per una vacanza mare nel sud Italia e che la permanenza media è di 12,8 giorni c’è sicuramente del potenziale per migliorare questi valori: le pre-condizioni della destinazione sono infatti in grado di attirare turisti che cercano esperienza “autentiche”.
D’altra parte non mancano i punti di debolezza: oltre alla stagione corta c’è il problema della scarsità di collegamenti e delle attività offerte. Il brand Sardegna invece manca di identità e non viene promosso attivamente. Per questo le minacce riguardano la reputazione che può essere facilmente danneggiata e la competizione globale che può avvantaggiare destinazioni più strutturate sulla comunicazione.
Dal tavolo di lavoro Valorizzare sono emersi 7 punti per migliorare la percezione del prodotto Sardegna:
- una visione condivisa e formalizzata
- investire sulla conoscenza, istituite un think than modello td lab
- valorizzare le offerte di visita lavorando su accoglienza e vendita
- un catalogo delle 100 esperienze uniche da fare in sardegna
- un progetto trasversale di formazione
- valorizzare i servizi che condividono gli standard a cui vi suole tendere
- comunicare tematismi riconducibili a un tema distintivo della “sarditudine”
Il gruppo di lavoro Confrontare, guidato da Josep Ejarque, ha presentato una vasta gamma di proposte che potrebbero migliorare la situazione attuale. Tra queste:
- Il bisogno di strategia e pianificazione da parte del pubblico
- Il bisogno di strutturare una destinazione multiporodotto
- La creazione di una dmo tecnica che coordini il prodotto destinazione sardegna e costruisca una rete di prodotto
- La creazione di una strategia di promozione digital e social fatta per prodotti e motivazioni
- Creazione di promozioni segmentate e non di massa
- L’incremento della strategia di branding nella fase di ispirazione del viaggio
- La creazione di una visione e mission collettiva del turimo in sardegna
- Un maggiore coordinamento pubblico privato e tra gli aeroporti per integrazione trasporti
- L’incremento dell’accessibilità commerciale e informativa
- E infine modificare l’attuale situazione fra turismo italiano e straniero
David Jarach ha invece presentato le conclusioni del tavolo Collegare
Per questo, si è concluso, i collegamenti con la Sardegna aumenterebbero se si riuscisse a definire con precisione quali sono i generatori della domanda destagionalizzata, magari fermando la “litania delle low cost” che porta il traffico sbagliato per i turisti sardi: è necessario trovare coerenza tra targeting, vettore e aeroporto.
Il rilancio parte però da una migliore qualità dell’offerta alberghiera, dell’infrastruttura stradale interna, dall’offerta di servizi di mobilità ai turisti e dall’aumentare l’awareness della Sardegna su tutti i canali.
Dal tavolo “Finanziare” infine sono emerse diverse proposte alternative per le piccole e medie imprese che finora non sono state comunicate adeguatamente al pubblico degli imprenditori da cui la conclusione che la Finanza deve imparare a dialogare con le imprese.