Il Ministero della Salute affossa il turismo in seguito ai casi di meningite in Toscana? Dopo i 12 nuovi casi di infezione da meningococco C, di cui 4 con esito fatale registrati in Toscana nel 2016, la Regione ha intrapreso ulteriori misure, fra cui una campagna di vaccinazione. Sebbene al momento non sia stato registrato un andamento epidemiologico simile anche in altre aree del Paese, il Ministero della Salute il 1° marzo 2016 ha emanato una circolare contenente indicazioni per il rafforzamento della sorveglianza, raccomandando alle Regioni di mettere a disposizione la vaccinazione con le stesse modalità previste in Toscana per i soggetti che vi si devono recare per periodi lunghi, a cui consiglia inoltre di evitare luoghi eccessivamente affollati come le discoteche. Nonostante l’allerta resti circoscritta alle aree più interessate dall’aumento dei casi, ovvero l’Usl Toscana Centro, e il ministero non abbia ritenuto opportuno “fornire indicazioni particolari” ai viaggiatori, turisti o lavoratori che si recano occasionalmente in Toscana la reazione del territorio e degli operatori non si è fatta attendere.
“Io credo che si debba fare una grande attenzione a trattare questi argomenti, anche per le ricadute che potrebbero avere sul settore – spiega Stefano Ciuoffo, assessore al Turismo della regione -. L’effetto paura non può fare altro che danni, ci deve essere un’attenzione particolare, senza far passare il messaggio di un rischio sovrastimato rispetto alla realtà”.
“Non mi sembra niente di particolare – ribatte Stefania Saccardi, assessore alla Sanità – Non c’è mica bisogno di andare sempre in discoteca, si può venire a Firenze a vedere Palazzo Vecchio e Palazzo Pitti“.
Resta tuttavia la preoccupazione per l’impatto che la notizia potrebbe avere sul turismo toscano, in particolare nelle zone di Prato, Firenze, Pistoia ed Empoli.