“Un passo obbligato sebbene doloroso”. Roberto Scaramella, amministratore delegato di Meridiana, commenta così la decisione del cda di Meridiana Fly e Meridiana Maintenance di accelerare il piano di ristrutturazione dando il via libera alle procedure per la messa in mobilità di oltre 1.600 dipendenti in esubero strutturale, per i quali si è concluso il periodo di 4 anni di cigs concordato all’inizio del 2011 tra la compagnia aerea e i sindacati. La decisione coinvolge 1.478 dipendenti di Meridiana Fly e 156 di Meridiana Maintenance.
Immediate le reazioni. Mentre la Regione Saredegna e Massimo Deiana, assessore ai trasporti, si appellano al Governo chiedendo l’apertura immediata di un tavolo di crisi nazionale, i sindacati sono pronti a dare battaglia. Secondo la Cgil (a cui in buona parte si associa la Cisl) si tratta di un “atteggiamento inaccettabile”, che merita la mobilitazione di tutto il personale e un’attenzione da parte del Governo pari almeno a quella dimostrata verso Alitalia.
In base ai piani annunciati dalla compagnia, al secondo posto in Italia con 4 milioni di passeggeri all’anno, il rilancio passerà innanzitutto per un rinnovo tecnologico. A partire dalla flotta: entro il 2015 Meridiana punta ad avere solo Boeing.